A sette anni dalla prima uscita, è stato ripubblicato il disco "Quanto costa essere donna" di Vittoria Siggillino, giornalista, vocalist e biografa. La canzone, che dà il titolo all'album, trae spunto da un argomento di incisiva attualità: la violenza sulle donne che ogni giorno riempie, purtroppo, pagine di giornali, tv e social.
Vittoria, vuoi dirci qualcosa su questo canto?
“Il brano è nato dal testo di una firma prestigiosa della musica, quella del maestro Gianni Belfiore, paroliere di Julio Iglesias, Raffaella Carrà, Rosa Balistreri e di molti altri grandi nomi della musica internazionale, su una mia melodia in collaborazione con Ciro Di Bitonto, del gruppo musicale ‘La Formula Tre’. Belfiore ha prodotto e voluto fortemente questo brano, per raccontare le infinite sensazioni delle donne colpite dall’orrore della violenza, indicando loro il sentiero della rinascita.
‘Quanto costa essere donna’ - dice ancora Vittoria - ha ricevuto anche l’encomio dell’allora ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che al riguardo ha scritto: ‘Un’anima violata soffre come e più di un corpo abusato: le ferite interiori si rimarginano con più difficoltà’. In questo brano ritroviamo tutto questo: l’ansia e l’angoscia di chi è vittima del delirio della violenza. Troviamo i segni che l’arroganza e la ferocia dell’abuso lasciano nell’anima. Grazie all’emotional song di Gianni Belfiore ‘Quanto costa essere donna’ è un genere assolutamente innovativo, le note acquistano un peso diverso. Il mio canto come forma di liberazione, il gorgheggio come forma di pacifica ribellione all’ingiustizia. Attraverso le note, questa denuncia, questa consapevolezza, arriva a molti, si diffonde tra noi, ci educa, affinché nessuna forma di violenza contro le donne sia tollerata”.
Alcuni versi di ‘Quanto costa essere donna’ recitano: “Prima dolce come un miele d’arancio / ma quando sa che è stato respinto ti dà un bacio, poi ti stringe di slancio / con le mani va lì, nel punto più spinto / e in quell’attimo non sai più cosa fare / ti divincoli, ma lui stringe più forte / pugni e calci e cominci a gridare / uno stupro è peggio sai…della morte".
Vittoria, che cos’è la musica per te?
“La musica è un miracolo…la comunicazione con Dio”.
Vittoria, vuoi dirci qualcosa su questo canto?
Gianni Belfiore e Vittoria Siggillino |
‘Quanto costa essere donna’ - dice ancora Vittoria - ha ricevuto anche l’encomio dell’allora ministra per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, che al riguardo ha scritto: ‘Un’anima violata soffre come e più di un corpo abusato: le ferite interiori si rimarginano con più difficoltà’. In questo brano ritroviamo tutto questo: l’ansia e l’angoscia di chi è vittima del delirio della violenza. Troviamo i segni che l’arroganza e la ferocia dell’abuso lasciano nell’anima. Grazie all’emotional song di Gianni Belfiore ‘Quanto costa essere donna’ è un genere assolutamente innovativo, le note acquistano un peso diverso. Il mio canto come forma di liberazione, il gorgheggio come forma di pacifica ribellione all’ingiustizia. Attraverso le note, questa denuncia, questa consapevolezza, arriva a molti, si diffonde tra noi, ci educa, affinché nessuna forma di violenza contro le donne sia tollerata”.
Alcuni versi di ‘Quanto costa essere donna’ recitano: “Prima dolce come un miele d’arancio / ma quando sa che è stato respinto ti dà un bacio, poi ti stringe di slancio / con le mani va lì, nel punto più spinto / e in quell’attimo non sai più cosa fare / ti divincoli, ma lui stringe più forte / pugni e calci e cominci a gridare / uno stupro è peggio sai…della morte".
Vittoria, che cos’è la musica per te?
“La musica è un miracolo…la comunicazione con Dio”.
Salvatore Cifalinò
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