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Informazioni personali

Dottore in Scienze dell'educazione e della formazione.
Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine dei giornalisti di Sicilia e all' European Journalists Association.

Graduated in Education and forming Science.
Freelance journalist, Sicily’s order of journalists and European Journalists Association member.
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e-mail: s.cifalino@alice.it

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ARTICOLI - ARTICLES


domenica 31 dicembre 2017

LA SLOVENIA, UNA NAZIONE DA VISITARE


La Slovenia è un Paese sorprendente. In questo piccolo pezzetto d’Europa si possono ammirare innumerevoli attrazioni naturalistiche; vi sono più di 200 musei e, tra i più importanti, il museo nazionale delle Scienze naturali. La Slovenia è anche un Paese ricco per la sua architettura; la capitale, Lubiana, rappresenta i capolavori del famoso architetto europeo Jozc Plecnik. Essa è la nazione delle chiese, con le proprie caratteristiche culturali e architettoniche. Nel confine Italo-Sloveno si è sviluppata la scuderia di Lipica, dei cavalli li-pizani, in cui si svolgono manifestazioni ippiche al livello internazionale.
Il lago di Bled
Si possono visitare con un trenino elettrico le grotte di Postumia, con i suoi 21 kilometri di gallerie sotterranee.
Vi è il panoramico castello di Bled, il più antico della Slovenia. E le grotte di S. Ganziano, situate nell’ omonimo parco regionale e per l’importanza del territorio naturale nel 1986 sono state iscritte nell’ elenco dell’ UNESCO.
La Slovenia è un Paese ospitale che stupisce piacevolmente il visitatore, anche per la ricchezze delle specialità gastronomiche. Le trattorie sono spesso a conduzione familiare e tra i piatti di tutti i giorni sono popolari quelli fatti con verdure e ortaggi in genere.
Il parco del Tricorno
In ogni regione di questo paese non manca la potica, dolce ripieno di noci con semi di papavero, uvetta, erbe, ricotta e miele. Famoso è il prosciutto crudo sloveno del Carso, stagionato alla bora, che ben si accompagna con i vini pregiati provenienti da aziende vinicole locali.
La Slovenia è un paese che culturalmente arricchisce il turista.


                                                          Salvatore Cifalinò
                                         

venerdì 1 dicembre 2017

IL CASTELLO ARABO-NORMANNO DI CALATABIANO IN SICILIA


“ STORIA, CULTURA E PAESAGGIO MAGICO DELLA SICILIA”

Sulla costa della Sicilia orientale, a pochi chilometri da Taormina e distante da Catania appena 30 kilometri spicca  il sito archeologico del castello di Calatabiano. I lavori di restauro, finalizzati al recupero e alla promozione turistica e culturale del sito, hanno compreso diverse importanti opere; fra queste, oltre al percorso storico-archeologico, la realizzazione di stupende sale riunioni che possono ospitare convegni ed eventi culturali di altissimo livello.

Il Castello si può raggiungere a piedi percorrendo un sentiero o, in pochi minuti, con un grande ascensore panoramico inclinato - il più grande in Sicilia - dal quale già appare un fantastico paesaggio da cui si possono ammirare  la vallata in cui scorre il fiume Alcantara, il golfo di Naxos e il più  grande vulcano attivo d’Europa: l’Etna.
Durante gli scavi archeologici, curati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, sono venuti alla luce reperti che hanno permesso di individuare un preesistente insediamento greco- romano, che i bizantini successivamente hanno fortificato per difendersi dagli arabi i quali, tuttavia, lo conquistarono saccheggiandolo e lo chiamarono “Kalaat-al Bian (rocca di Biano).
Sala Cruyllas
Dopo il periodo normanno-svevo,  angioino e aragonese, il castello passò nelle mani della famiglia spagnola Cruyllas che, nel XIX secolo, quando ormai era abbandonato, ritornò ai vescovi e quindi alla diocesi di Acireale, provincia di Catania, che ne ha voluto il recupero.
Durante i lavori di reupero è stato impiegato anche un asino, oltre che un elicottero, per trasportare i materiali sulla rocca.
                                                                                                     
                                                                           
  Salvatore Cifalinò