In Italia abbiamo
una terminologia molto varia, esistono parole che coincidono con sinonimi di
altri termini, ma vi sono delle regole ben precise che si dovrebbero rispettare
quando, ad esempio, chiediamo di pagare una
determinata prestazione. Sappiamo che :
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Un momento nel Parlamento italiano
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SALARIO: è il corrispettivo del
lavoro svolto da un modesto collaboratore.
I sinonimi sono: paga, stipendio, retribuzione, remunerazione, compenso,
onorario, parcella, ricompenso, guadagno, emolumenti.
RETRIBUZIONE: è il compenso che spetta
a chi svolge un qualsiasi lavoro.
I sinonimi sono: ricompensa, premio, stipendio, salario, paga, mensile,
appannaggio, emolumenti, rimunerazione, parcella, corrispettivo, onorario.
EMOLUMENTI: sono le retribuzioni per
i servizi di tipo professionale.
Etimologia, dal latino emolumentum. In origine la parola
indicava la somma da pagare per macinare
il grano.
I sinonimi sono: paga, stipendio, salario, parcella, onorario, provvigione,
compenso, retribuzione.
STIPENDIO: è il pagamento mensile di
impiegati o funzionari.
Etimologia, dal latino stipendium (stipsi
e pendere) = moneta da pagare
I sinonimi sono: retribuzione, salario, compenso, rimunerazione, onorario.
MENSILE: è il compenso di ogni mese.
I sinonimi sono: stipendio, paga, retta.
PARCELLA: è la nota delle spese
dovuta ad un libero professionista.
I sinonimi sono: onorario, conto,
competenze.
ONORARIO: è il corrispettivo che
spetta ad un libero professionista.
CORRISPETTIVO: è l’equivalente in
denaro corrisposto per un determinato servizio.
PROVVIGIONE: è il compenso in
percentuale che spetta ad un professionista che vende uno o più prodotti per
conto di una azienda.
Immaginando di intervistare un onorevole del Parlamento italiano e, volendo sapere quanto egli guadagni al mese,
certo non gli direi che salario
percepisce? Eppure, salario lo troviamo anche nei sinonimi di emolumenti.
Direi: Onorevole, scusi, a quanto
ammontano i suoi emolumenti? Egli, con gli occhi sorridenti e birbanti (scherzo e
mi scuso con gli onorevoli), mi potrebbe rispondere così:
“Sa, lo stipendio al lordo è di circa 22.000
euro, che al netto poi si riducono sì e no a 10.000 euro al mese. Lei lo
capisce, con i tempi che attraversiamo, un euro che vale meno delle vecchie
mille lire, il caro vita in generale, mi creda, faccio fatica ad arrivare a
fine mese e, non le nascondo, che per tirare avanti qualche volta sono costretto
a usufruire del fido bancario o chiedere qualche prestito alla banca.”
Aggiungerei: Ma voi godete di tante agevolazioni, ne cito soltanto
alcune: viaggiate gratis sui treni,
negli aerei, avete il pedaggio gratis in
autostrada, le auto blu.
“Le ripeto - potrebbe affermare l’onorevole, già infastidito dalle mie domande - che faccio
fatica ad arrivare a fine mese! Ma lei lo sa quanti soldi spendo solo per i
taxi, le cene che offro, specialmente nel peridio che precede le lezioni? E lo stress, lo stress, lei non lo conta? Scusi,
sig. giornalista, ma lei picchì non si fa i fatti so’, mi sta parennu
baccidderi pi daveru! Non n’avi chiffari?”
Ancora nel mio immaginario. Un giorno incontro un vecchietto che conosco da
tempo, gentile e sempre pronto ad offrirmi un caffè. Dopo i saluti, gli chiedo:
Mi dice quanto prende di pensione ?
“Lo sa - egli mi risponderebbe - nella
mia vita non ho avuto molta fortuna nel lavoro, ma, grazie a Dio, posseggo una piccola
casa (due vani con servizi) che mi hanno lasciato i miei genitori e così non
devo pagare affitto. Non ho una
macchina, non mi serve, cammino a piedi,
che fa bene anche alla salute e neanche mi sposto da questo piccolo paese, unni
a’ ghiri ennu! Ah, scusi, duttureddu, lei
diceva della mia pensione? Prendo quella minima,
detta anche assegno sociale, circa
500 euro al mese.”
E le bastano?
“Si, si, ci fazzu bastare, ‘u nicissario non mi manca, non mi pozzu lamentari; godo di buona salute e vivo serenamente. Ho
anche un piccolo orticello e la verdura non mi manca, così come qualche uovo
quando le mie due galline ne fanno.”
Salvatore Cifalinò