Volendo
ricostruire la storia della musica, essa nasce con l’uomo e dipende dall’interpretazione
che ognuno di noi riesce a dare, così come avviene nel linguaggio. I tentativi
moderni di fornire una illustrazione riassuntiva e universale della musica rendono
manifesta la molteplice generalità del fenomeno e implicano la consistenza
concettuale che contraddistingue la riflessione sulla musica.
Il musicista e compositore italiano Luciano Berio nel descrivere la musica, tra
l’altro, scriveva: “La musica è tutto quello che ascoltiamo, con l’attenzione
di ascoltare, perché tutto può diventare musica.”Nella filosofia antica la musica assume un ruolo sociale e politico poiché essa
incide sul comportamento individuale e sociale in modo tale da entrare nel
campo dell’etica. In particolare, nella filosofia greca la prima riflessione
sulla musica si trova nella scuola pitagorica che scopre il rapporto tra musica
e matematica. Infatti, a Pitagora si deve la scoperta secondo la quale i
differenti toni di una scala sono legati a rapporti fra numeri interi.
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Gesuele Sciacca |
Il dirigente medico Gesuele Sciacca, raffinato compositore di musiche per
orchestra, musicoterapista e compositore, scrive: “Il nostro cervello,
attraverso un calcolo matematico, riconosce quando le frequenze esterne siano
tra loro in relazione tale da rappresentare un flusso di informazioni ben
precise, capaci di richiamare ricordi ed emozioni. La musica è organizzazione dei suoni e dei rumori nel corso del tempo e dello spazio; è arte in quanto capace di esprimere l’interiorità della persona che la produce; è scienza in quanto studio della nascita dell’evoluzione e dell’analisi della struttura dei suoni. Essa è anche attività artistica ed una forma di comunicazione eccezionale. L’azione che la musica riesce ad esercitare sul nostro cervello è elevata perché riesce a stimolare lo sviluppo delle capacità logiche; giunge ad evocare e a rafforzare emozioni e agisce come terapia sia a livello psicologico che a livello fisico”.
Il filosofo tedesco
Gottfried Wilhelm von Leibniz, scrivendo al suo connazionale Christian
Goldbach, precisava: “La musica è una pratica occulta dell’aritmetica, dove
l’anima non sa di calcolare.” L’universo, dal macro al microcosmo, presenta aspetti fisici e matematici che
ubbidiscono esattamente alle stesse leggi che regolano i rapporti tra i suoni.
Volendo approfondire la prospettiva culturale, la musica riveste un ruolo
importante nel campo della comunicazione in quanto, come linguaggio universale,
travalica i codici verbali attraverso le vibrazioni, i suoni, i ritmi e le
melodie. Secondo molti studiosi, comunicare attraverso la musica aiuta allo
sviluppo intellettivo, emotivo, affettivo e alla crescita della personalità
dell’individuo. In particolare, nella prima infanzia, facilita la
socializzazione e la valorizzazione svolgendo un ruolo educativo e creativo.
Diversi antropologi e musicisti, hanno
condotto ricerche e studi sulle funzioni che l’attività musicale riesce a
svolgere nella socializzazione e nella comunicazione.
L’etnomusicologo statunitense Alan Parkhurst Merriam, in un suo scritto elenca alcune funzioni
musicali tra cui: espressione delle emozioni, godimento estetico,
intrattenimento, comunicazione, rappresentazione simbolica, stimolo della
risposta fisica, potenziamento del conformismo e del rispetto delle norme della
società, supporto delle istituzioni sociali e dei riti religiosi, contributo
alla continuità e alla stabilità della cultura, cooperazione all’integrazione
sociale.
L’etnologo italiano Francesco Giannattasio, riferendosi al concetto di musica
come comunicazione, seppure in maniera più generale, classifica le seguenti
funzioni: funzioni espressive, funzioni di organizzazione e supporto delle
attività sociali, funzioni di induzione e coordinamento sensorio-motorio.
Secondo lo scrittore, filosofo ed educatore russo Lev Tolstoj, la musica è un
mezzo di unione tra gli uomini attraverso la comunicazione espressiva dei sentimenti. E in questa direzione
- afferma Tolstoj - si moltiplicano le attenzioni verso il linguaggio musicale
che pone le basi per la costruzione di
un dialogo e di un confronto che favorisce la comunicazione tra persone,
valorizzando le identità e le differenze caratteristiche di ogni nazione. Ogni scienza,
infatti, possiede un linguaggio proprio e specifico fatto di suoni e riti che
riflettono ideologie ed usanze diverse. Tutti i linguaggi musicali contengono
un messaggio, un dialogo comunicativo, con la precisa intenzione di esprimere
uno stato emozionale di condivisione e
coesione.
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Carmelo Ricciardi |
Il giovane musicista siciliano Carmelo Ricciardi, docente di saxofono
all’Istituto “Ugo Foscolo” di Taormina, spiega: ”La musica può essere
contestualizzata e applicata in diversi strati e sfaccettature riconducibili ai
diversi stili del genere musicale. Il concetto musicale è un pensiero astratto
che si concretizza fisicamente nel momento in cui due corpi vibranti entrano in
contatto tra di loro e da lì scaturisce un’infinita possibilità di produrre
suoni armonici e melodie.”
Da sempre, il messaggio della musica è un mezzo intramontabile ed efficace per
una comunicazione che entra nel cuore di chi l’ascolta. Non c'è persona che al
sentire di un semplice suono non pensi ad immagini talvolta nascoste fra i
ricordi.
Salvatore Cifalinò