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Informazioni personali

Dottore in Scienze dell'educazione e della formazione.
Giornalista pubblicista, iscritto all'Ordine dei giornalisti di Sicilia e all' European Journalists Association.

Graduated in Education and forming Science.
Freelance journalist, Sicily’s order of journalists and European Journalists Association member.
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ARTICOLI - ARTICLES


martedì 3 ottobre 2017

Acireale I RELIGIOSI DELLA CASA SOLLIEVO DI S. CAMILLO HANNO FESTEGGIATO PADRE FRANCESCO AVI


Un momento dell'incontro

Padre Francesco Avi, missionario camilliano, medico di 82 primavere, ha ricevuto una targa di riconoscimento dal dr. Emanuele Rapisardi per il trentennale servizio pastorale e sanitario svolto in Kenia al “Tabaka Mission Hospital”. L’incontro si è svolto assieme a medici ed infermieri del nostro territorio che hanno prestato servizio missionario in Kenia; ad organizzarlo è stato il dr. Emanuele Rapisardi, radiologo di Aci Castello che per 26 anni durante le ferie si recava in Kenia nel “Tabaka Mission Hospital” a svolgere la sua professione a favore dei bisognosi. Dr. Rapisardi, vuole dirci come le è venuta l’idea di far venire qui ad Acireale padre Francesco Avi? “Conosco padre Francesco da moltissimi anni, sin da quando mi recai per la prima volta al “Tabaka Mission Hospital” come volontario e, le assicuro, che lavorando assieme a lui ho imparato molto sia sotto l’aspetto professionale che umano. Basti pensare che, quando i religiosi camelliani gli affidarono di dirigere l’allora piccolo ospedale di Tabaka, vi erano pochi posti letto e carenze di dotazioni sanitarie. Padre Avi ha portato l’ospedale ad avere 250 posti letto e le attrezzature sanitarie necessarie”.
Da sinistra, Padre Francesco e il dott. Rapisardi  
Padre Avi, ci dice qualcosa di Tabaka e del “Tabaka Mission Hospital”? “Tabaka, come lei sa, è un piccolo centro di circa 3000 abitanti e, grazie all’ospedale, è conosciuto in tutto il comprensorio circostante; la popolazione riesce a vivere con i prodotti ricavati dalla coltivazione della terra e dalla vendita di vari oggetti artigianali. Quando arrivai al “Tabaka Mission Hospital” non c’era quasi nulla; adesso abbiamo una T.A.C., una sala operatoria attrezzata e delle incubatrici. Da noi vengono tante partorienti e così siamo riusciti a ridurre le mortalità neonatali”. Lei che è del trentino, le manca il suo Altopiano di Pinè? “Si, mi manca. Un mio amico pittore, per alleviare la mia nostalgia, ha dipinto su una finta finestra il paesaggio di Pinè e nello sfondo la mia adorata chiesetta”. Ritornerà a Tabaka? “Si, non appena avrò migliorato il mio stato di salute”. L’organizzazione dell’evento, per la serata conviviale, è stata affidata a suor Veronica Tondini, infermiera, delle Suore Ministre degli Infermi di S. Camillo che ci ha detto: “ Sono rimasta sorpresa quando mi hanno detto di padre Francesco Avi, ne avevo sentito parlare ma non lo conoscevo personalmente”. A rendere ancora più accogliente l’atmosfera, è stato l’ottantenne camilliano Padre Vincenzo Di Blasi che, con la sua immancabile armonica, ha deliziato i commensali con raffinate musiche natalizie.
Tabaka Mission Hospital
 



                                                                                                                                                Salvatore Cifalinò,
                                                                   

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