Sin da quando questa gustosa bevanda si è diffusa sul nostro
territorio, il vino prodotto in Sicilia è sempre stato tra i più apprezzati e
rinomati internazionalmente.
Un tempo, quando l’agricoltore o chi pensava di intendersi di
vini, li assaggiava e l’annata era buona, di solito diceva: “stu vinu avi na
bella ammuccatura” (questo vino ha un
buon sapore). Viceversa, se l’annata era scarsa: “stu vinu mi sapi di acitobbisi” (questo vino sa quasi di aceto). E se il vino era così così: “stu vinu
pari bonu, ma lassa ‘a ucca asciutta” (questo vino sembrerebbe buono ma lascia
la bocca asciutta). Adesso i tempi sono cambiati: esistono i sommelier e per
specializzarsi a degustare il vino si frequentano corsi che possono durare anche
tre anni.
Il territorio dell’Etna, in particolare, si contraddistingue soprattutto per la sua natura vulcanica, in cui le colate laviche, nelle diverse epoche, hanno reso differenti i terreni tra di loro, e per questo l’uva qui prodotta si differenzia di contrada in contrada.
Il giornalista e scrittore Bruno Vespa, produttore anche di vini,
in un incontro occasionale parlando del territorio vitivinicolo dell’Etna, ha affermato:
”Una meraviglia. Posso dirlo perché conosco un po’ questo territorio. Io sono
entusiasta dei vini dell’Etna, mi piacciono moltissimo e secondo me hanno una
grande versatilità, maggiore di quel che si possa pensare”.
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